Scegliere quali siano i 30 migliori film per adolescenti non è facile. Il cinema, infatti, ha da sempre amato raccontare questo periodo della nostra vita, per analizzarne i cambiamenti e gli sconvolgimenti.
Si tratta, infatti, di un’età fondamentale per ciò che ciascuno di noi diventerà da adulto. È durante l’adolescenza che diventiamo consapevoli di noi stessi e definiamo il nostro carattere, stabilendo, di conseguenza, quale sarà il nostro rapporto con gli altri e con il mondo che ci circonda.
Il cinema ha affrontare il tema innumerevoli volte, attraverso diversi tipi di film che hanno attraversato tantissimi generi, dalla commedia al dramma, dall’horror alla fantascienza.
Con questa classifica, cercherò di segnalarvi i titoli migliori che sono riusciti meglio a descrivere e ad analizzare, da diversi punti di vista, l’adolescenza. Troverete pellicole di ogni genere, da quelle demenziali a quelle più struggenti e drammatiche.
L’importante è che, in ciascuna di esse, il protagonista o i protagonisti siano giovani confusi, sperduti, impacciati, arrabbiati o in cerca della propria identità.
AMERICAN PIE (1999)
È il primo capitolo della saga più conosciuta dedicata agli adolescenti. Una commedia demenziale ma molto divertente, i cui protagonisti sono quattro amici, Jim Levenstein, Kevin Myers, Paul Finch e Chris Ostreicher.
Arrivati all’ultimo anno di scuola, decidono di fare un patto e avere il loro primo rapporto sessuale entro la fine dell’anno scolastico. L’occasione si presenta durante il ricevimento in casa di Steve Stifler, ma per i quattro non sarà affatto facile.
Questo film ha inaugurato uno dei franchise più amati dagli adolescenti ed è incentrato sulle avventure scalcinate dei protagonisti. Ognuno di loro, infatti, si troverà alle prese con situazioni grottesche, paradossali e politicamente scorrette.
17 ANNI (E COME USCIRNE VIVI) (2016)
La protagonista di questo film è la diciassettenne Nadine Franklin. La ragazza è alle prese con un periodo della sua vita in cui le altissime aspettative si trasformano, spesso, in amare delusioni.
Per sua fortuna, al suo fianco c’è Krista, la sua migliore amica. Tuttavia, quando questa comincia una relazione con il fratello di Nadine, lei si sente tradita, anche perché tra le due è l’unica a non aver mai avuto una storia con un ragazzo.
Si tratta di una brillante commedia diretta da Kelly Fremon Craig, in cui viene raccontato il passaggio all’età adulta, con tutte le difficoltà che comporta per i ragazzi.
L’ottima interpretazione di Hailee Steinfeld nel ruolo della protagonista, le è valsa la nomination ai Golden Globe.
BOYHOOD (2014)
Questo film è un interessante esperimento sociale, con il quale è stata documentata la vita, dall’infanzia all’adolescenza fino al passaggio all’età adulta di Mason (Ellar Coltrane).
Il protagonista vivrà eventi e traumi che molti ragazzi affrontano, tra cui il divorzio dei genitori, Mason Sr. (Ethan Hawke) e Olivia (Patricia Arquette).
Tra litigi, traslochi, incomprensioni e problemi personali, la vita di Mason e di Samantha (sua sorella), si evolverà rapidamente attraversando anche l’epocale inizio di un nuovo secolo.
Si tratta di un racconto dal retrogusto amaro, in cui le vite dei due ragazzi vengono vivisezionate e usate per raccontare sia la loro crescita tra sogni, speranze e delusioni sia un preciso periodo storico.
Il gran successo di pubblico e critica, è valso al film ben sei nomination agli Oscar, fra cui quella per il miglior film e la vittoria di Patricia Arquette come miglior attrice non protagonista.
EASY GIRL (2010)
L’adolescenza è un periodo complicato per ogni ragazzo, soprattutto quando si cerca di avere e mantenere una certa popolarità a scuola.
La protagonista di questo film è proprio una bella teenager, Olive Penderghast che, per evitare di trascorrere il fine settimana coi genitori in campeggio, inventa la scusa di avere un appuntamento con un ragazzo.
Tuttavia, quando l’amica Rhiannon le chiede come è andata, lei non ha il coraggio di dirle che ha mentito e prosegue nella bugia, inventandosi anche di aver perso la verginità. La notizia, per sua sfortuna, fa il giro della scuola e lei dovrà affrontare le eccessive e morbose attenzioni dei compagni.
Si tratta di un film che racconta, con un tono tra la commedia e il melodramma, le complicazioni dell’adolescenza e i comportamenti, a volte, avventati dei ragazzi. Nel ruolo della protagonista, una bravissima Emma Stone, premiata con la sua prima candidatura ai Golden Globe nel 2011.
FAVOLACCE (2020)
Anche l’Italia, ogni tanto, sforna qualche interessante film dedicato al mondo degli adolescenti. È il caso di questa pellicola diretta e scritta da Damiano e Fabio D’Innocenzo.
La storia è ambientata nella periferia sud di Roma, dove un gruppo di famiglie si deve confrontare con la crescita dei figli, tutti ormai giunti all’età adolescenziale. Tra queste, abbiamo la famiglia di Bruno (Elio Germano) e di Dalia (Barbara Chichiarelli), alle prese coi figli dodicenni che, dietro un’apparente tranquillità, nascondono una profonda sensazione di solitudine.
Il film è stato premiato con l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino del 2020. Racconta l’imprevedibilità dei comportamenti adolescenziali, frutto, spesso, delle false aspettative dei genitori.
FIORE (2017)
Un altro interessante film italiano sul mondo dell’adolescenza è questo diretto da Claudio Giovannesi e scritto dal regista insieme ad Antonella Lattanzi e Filippo Gravino.
La protagonista è Dafne (Daphne Scoccia), una ragazza problematica e con diversi precedenti penali. Dopo l’ennesimo tentativo di furto, viene portata in un riformatorio. Dopo aver vissuto senza la guida di una madre e di un padre, a sua volta, sempre alle prese con la giustizia, la ragazza inizia una nuova vita grazie all’incontro con Josh (Josciua Algeri), un altro ragazzo detenuto. Tra i due scocca la scintilla dell’amore, ma quando entrambi usciranno di prigione, si renderanno conto che la strada per la felicità è ancora lunga e piena di ostacoli.
Si tratta di una storia delicata e romantica, in cui l’amore diventa l’unica via di fuga per due ragazzi sperduti e confusi. Essi, infatti, sono alla ricerca di una precisa identità e di un futuro diverso da quello di chi li circonda.
Grazie all’ottimo riscontro di pubblico e critica, il film ha ricevuto ben sette candidature ai David di Donatello. Inoltre, ha ottenuto il premio per l’intensa interpretazione di Valerio Mastandrea.
ELEPHANT (2003)
Oltre ad affrontare il tema dell’adolescenza e dei suoi turbamenti, questo film è anche una denuncia sull’uso indiscriminato delle armi negli Stati Uniti.
La storia si svolge nell’arco di una giornata, durante la quale viene raccontata la vita di alcuni ragazzi, tra i quali John, Michelle, Brittany, Nicole, Jordan e Elias. Si tratta di adolescenti alle prese con i classici problemi di quell’età, la cui vita viene, però, sconvolta dalla follia di altri due ragazzi, Eric e Alex. Appassionati di armi e mentalmente instabili, i due fanno irruzione nella loro scuola e seminano panico e terrore tra i compagni.
Il film, diretto da Gus Van Sant, è ispirato a una storia vera e cerca di andare alle radici della distorta visione della vita dei due protagonisti e della loro follia. Ne racconta la solitudine e la disperata ricerca di attenzione da parte degli altri.
Al Festival di Cannes del 2003, Elephant ha vinto la Palma d’Oro sia come miglior film sia per la migliore regia.
GIOVENTÙ BRUCIATA (1955)
Se si parla di cinema giovanile, non si può fare a meno di citare questo capolavoro intramontabile con James Dean. L’attore, allora agli esordi, interpreta Jim Stark, un diciassettenne che viene arrestato per ubriachezza molesta.
La sua, però, è soltanto una delle tante bravate che ne evidenziano il profondo disagio, causato, soprattutto, dal difficile rapporto con i genitori. In particolare il padre, infatti, è una figura autoritaria e oppressiva, con il quale Jim non riesce a instaurare un rapporto proficuo.
La già complicata vita del ragazzo peggiora quando Jim incontra la bella e tormentata Judy, di cui presto si innamora e il timido Plato, con il quale nasce una bella amicizia.
Gioventù bruciata ha fatto storia all’interno della cinematografia giovanile, presentando un personaggio che è subito diventato mito. Jim Stark, infatti, è riuscito a incarnare perfettamente la tragica parabola di James Dean, morto appena un anno dopo aver girato il film.
Diretto da Nicholas Ray e scritto da Stewart Stern, il film diede un ritratto perfetto del disagio degli adolescenti americani di quel tempo. I ragazzi, infatti, erano alle prese con le strettissime e miopi convenzioni sociali delle famiglie e con una società che chiedeva loro di crescere troppo in fretta.
Il film ricevette tre nomination agli Oscar, per la miglior attrice non protagonista (Wood), il miglior attore non protagonista (Mineo) e il miglior soggetto (Ray).
GREASE (1978)
Anche questo film è un manifesto di un’intera generazione e, ancora oggi, è considerato un classico intramontabile.
Diretto da Randal Kleiser, il film andò a inserirsi nel nuovo filone dei musical, molto in voga alla fine degli anni ’70. Al centro delle vicende, ancora una volta la vita dei ragazzi americani degli anni ’50.
Il protagonista è Danny Zuko (John Travolta) che rientra a scuola dopo aver trascorso un’indimenticabile vacanza estiva, durante la quale ha conosciuto la bella Sandy Olsson (Olivia Newton-John).
La ragazza, innamorata di Danny, decide di non tornare in patria (l’Australia) e di iscriversi proprio nella scuola del ragazzo. Tuttavia, Sandy scoprirà presto che per Danny la loro storia è stata soltanto un’avventura estiva. Tra i due, impegnati tra scuola e amici, comincerà, così, una lunga schermaglia amorosa accompagnata da splendidi brani musicali e balli scatenati.
Grease rappresenta, ancora oggi, un’intera generazione, divisa tra la voglia di crescere e quella di godersi ogni momento della propria giovinezza. L’amore, in questo, rappresenta uno degli elementi principali che sconvolge la vita dei ragazzi, alle prese con un irrefrenabile bisogno di libertà e dei sentimenti che ancora non comprendono del tutto.
STAND BY ME – RICORDO DI UN’ESTATE (1986)
In tema di grandi classici adolescenziali, non può mancare questo capolavoro tratto da un racconto di Stephen King. Diretto da Rob Reiner e scritto da Raynold Gideon e Bruce A. Evans, rappresenta, ancora oggi, un cult del genere.
I protagonisti sono quattro giovani amici, Gordon “Gordie” Lachance (Will Wheaton), Chris Chambers (River Phoenix), Teddy Duchamp (Corey Feldman) e Vern Tessio (Jerry O’Connell). Ciascuno di loro è invischiato, in un modo o nell’altro, in problemi familiari di diverso genere e mal sopportano di vivere a Castle Rock, una cittadina di provincia in cui tutti si conoscono.
Un giorno, spinti da un irrefrenabile spirito di avventura e dalla notizia della morte di un loro coetaneo, investito da un treno, i ragazzi decidono di partire per trovare il cadavere del giovane, ancora disperso. Il loro sarà un viaggio epocale, in bilico tra dramma e commedia e che cambierà profondamente tutti loro.
Il film ricevette la candidatura agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale ed è considerato un classico sull’adolescenza e sul passaggio all’età adulta.
Ognuno dei quattro protagonisti affronta a modo suo l’età e le difficoltà che questa porta, ma facendo sempre leva su uno straordinario senso dell’amicizia, in grado di legare le persone ben oltre una sola estate.
THE BREAKFAST CLUB (1985)
Un altro grande classico degli anni ’80 è questo film scritto e diretto John Hughes. La vicenda è ambientata a Chicago, dove cinque studenti sedicenni (Andy, Brian, John, Allison e Claire) devono scontare una punizione, rimanendo un sabato intero in biblioteca.
Il compito affidatogli dal preside è di scrivere un tema dal titolo “Chi sono io?”, così da analizzare sé stessi e i propri comportamenti scolastici e personali. Dopo un’iniziale difficoltà ad affrontare l’argomento, i ragazzi cominceranno a scambiarsi opinioni e a raccontarsi i problemi che, tutti i giorni, devono affrontare tra scuola e famiglia. Alla fine di quella giornata, tra loro si è instaurato un profondo rapporto di amicizia e ciascuno di loro si sentirà migliorato e maturato.
The Breakfast Club è uno dei film più importanti all’interno del genere cinematografico adolescenziale. Infatti, oltre a trattare i temi classici dell’adolescenza, come la ribellione o il disagio giovanile, si concentra sull’amicizia e su quanto essa possa essere importante nella vita di un ragazzo.
UNA PAZZA GIORNATA DI VACANZA (1986)
Sempre John Hughes, appena un anno più tardi, scrive e gira questo nuovo film dedicato al mondo dei giovani e considerato, a giusta ragione, uno dei migliori degli anni ’80.
Il protagonista del film è il giovane Ferris (Matthew Broderick) che, pur di saltare la scuola, si finge malato. La sua frottola viene, però, scoperta presto sia dalla sorella maggiore Jeannie sia dal preside.
Per evitare la punizione, il ragazzo sarà costretto a infilarsi in un vortice di bugie che lo farà finire a bordo di una Ferrari 250 GT California Spider. Con l’auto, “rubata” al padre dell’amico Cameron, Ferris partirà alla volta di Chicago in compagnia della sua ragazza Sloane e dello stesso Cameron. Il loro obiettivo è vivere una giornata indimenticabile.
Anche in questo caso, Hughes ci regala una commedia frizzante e divertente, in cui l’adolescenza viene descritta come un periodo di follie e di scelte che non si faranno più una volta diventati adulti. L’amicizia rimane il perno di una storia in cui le dinamiche adolescenziali diventano il motore di equivoci e situazioni surreali.
HUNGER GAMES (2012)
L’adolescenza si può raccontare anche attraverso storie fantastiche e apocalittiche, come nel caso di questo film tratto dai romanzi di Suzanne Collins.
Primo di quattro capitoli, Hunger Games è ambientato in un’America post-apocalittica, in cui la Nazione è stata divisa in distretti. Il suo fulcro è Capitol City, una città controllata dalla feroce dittatura del Presidente Snow (Donald Sutherland), che sfrutta la popolazione e la riduce alla fame.
All’interno di uno dei distretti più poveri della metropoli, viene aperta la “selezione” per trovare i due ragazzi (un maschio e una femmina) che dovranno partecipare agli Hunger Games. Si tratta di uno spietato gioco al massacro, in cui i 24 partecipanti (tutti adolescenti) muoiono uno dopo l’altro finché non ne rimane soltanto uno, il vincitore.
Quando la cacciatrice Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) viene a sapere che, tra i sorteggiati, c’è sua sorella Prim, decide di offrirsi al suo posto e parte in compagnia del giovane fornaio Peeta. Per scampare alla morte, i due dovranno affrontare prove terribili e oltre ogni immaginazione.
Ancora oggi, Hunger Games è una delle saghe cinematografiche più amate dai giovani. Oltre, infatti, ad avere protagonisti in piena età adolescenziale, il film tratta argomenti delicati e molto sentiti come l’amicizia, l’amore e la libertà.
La sua impostazione epicamente drammatica, con tocchi di importante spettacolarità visiva, lo ha presto trasformato in una rappresentazione cinematografica del disagio dei ragazzi. Inoltre, esse diventano simbolo delle difficili sfide che, ciascuno di loro, deve affrontare durante questo complicato periodo della propria vita.
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE (2001)
Da una saga all’altra, con il primo e storico capitolo delle avventure del maghetto più famoso del mondo.
Tratto dalle opere di J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale ha sconvolto i canoni del cinema per ragazzi. Ha riscosso un clamoroso successo di pubblico, tale da trasformarlo in un autentico fenomeno di costume.
Diretto da Chris Columbus, questo primo film racconta l’arrivo di Harry Potter presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui, il ragazzo scoprirà molto del suo oscuro e misterioso passato. Inoltre, si troverà coinvolto nelle dinamiche scolastiche, tra nuove amicizie e rivalità adolescenziali e dovrà affrontare un’avventura al limite di ogni immaginazione.
Questo film rappresenta soltanto il primo passo di un ragazzo che inizia il suo complicato e lungo percorso nell’adolescenza. È una storia che parla di amicizia e di rivalità, di curiosità e di sentimenti. Grazie a essi, Harry maturerà e imparerà a conoscere sé stesso e ciò che la sua famiglia gli ha lasciato.
IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE (1999)
Al centro di questo film diretto da Sofia Coppola, qui al suo esordio dietro la macchina da presa, c’è la vita di cinque sorelle adolescenti. Therese, Mary, Bonnie, Lux e Cecilia sono delle ragazze sensibili che non riescono a trovare un punto di contatto con i loro genitori (James Wood e Kathleen Turner), ambedue apparentemente indifferenti ai sentimenti delle figlie.
La storia è ambientata nella Detroit del 1974 e scava a fondo nel disagio familiare delle ragazze, costrette ad affrontare anche il suicidio di una di loro. Il comportamento oppressivo dei genitori e la loro educazione severa e miope, impedisce alle cinque di esprimere i propri sentimenti. In questo modo, le giovani vanno verso un’inevitabile disperazione e una vita contraddistinta dal dolore e dalla sofferenza.
I RAGAZZI DELLA 56^ STRADA (1983)
Questo film è tratto dal romanzo The Outsiders di S.E. Hinton ed è stato portato sul grande schermo da Francis Ford Coppola e Kathleen Rowell.
La storia è ambientata nell’America degli anni ’60, a Tulsa, in Oklahoma, dove due bande di giovani si sfidano senza sosta. Da una parte abbiamo i Greasers, tra i quali militano ragazzi di estrazione povera come Ponyboy, Johnny e Dallas. Dall’altra, ci sono i Socials, giovani figli della ricca borghesia locale. Fino a quando i due gruppi si limitano a qualche schermaglia, tutto fila liscio, ma nel momento in cui la rivalità sfocerà in tragedia, nulla, per loro, sarà più come prima.
Si tratta di uno di quei film divenuti manifesto di un’intera generazione e sintesi del disagio giovanile di quel tempo. Coppola confeziona un’opera di ampio respiro, in cui la vita dei protagonisti viene narrata attraverso la disperazione e il coraggio di fare scelte difficili, a cui molti di loro saranno costretti ad andare incontro.
JUNO (2007)
Tormenti adolescenziali anche in questo film diretto da Jason Reitman. La protagonista è la sedicenne Juno MacGuff, rimasta incinta dopo il suo primo rapporto sessuale.
Dopo aver appreso la notizia, la ragazza è molto indecisa se tenere o meno il bambino. Dopo mille riflessioni, decide di abortire, ma proprio quando crede di essere certa di non volerlo, si pente della scelta. Dunque, porta a termine la gravidanza, ma con l’obiettivo di affidare il bambino a una coppia che possa adottarlo.
Nel frattempo, la ragazza dovrà affrontare anche il rapporto con il padre del bambino, perché entrambi continuano a provare qualcosa l’uno per l’altra.
A metà tra commedia e dramma, questo film ha il merito di affrontare un tema delicato e attuale come quello delle gravidanze indesiderate in maniera frizzante e divertente. Inoltre, ha il pregio di andare oltre ogni schema narrativo preesistente.
Il grande successo riscosso tra il pubblico, ha portato il film a ricevere quattro candidature agli Oscar e a vincere la statuetta per la migliore sceneggiatura.
IO BALLO DA SOLA (1996)
Un altro straordinario personaggio femminile è protagonista di questo film diretto da Bernardo Bertolucci e scritto dal regista insieme a Susan Minot.
Lucy (Liv Tyler) è una diciannovenne americana bella e solare, ma che dopo aver vissuto un dramma familiare, accetta di andare a trascorrere del tempo a casa di una coppia di amici, vicino Siena.
Tuttavia, la ragazza scoprirà che non si tratta di un’abitazione comune, ma di un luogo che ospita artisti e scrittori provenienti da tutto il modo. L’arrivo di Lucy porterà scompiglio in una situazione apparentemente tranquilla.
Per la ragazza sarà, invece, l’occasione per riflettere su sé stessa e sulla propria vita, analizzando la sua trasformazione da ragazza in donna, attraverso le diverse esperienze che vivrà dentro questa casa.
Io ballo da sola è un film sull’adolescenza, ma raccontato attraverso lo stile unico ed elegante dell’autore emiliano. Bertolucci ci regala una storia affascinante e, a tratti, ipnotica.
L’ATTIMO FUGGENTE (1989)
In tema di cinema adolescenziale non può mancare questo capolavoro diretto da Peter Weir e interpretato magistralmente da Robin Williams.
La storia comincia nell’autunno del 1959, quando l’insegnante di letteratura John Keating (Robin Williams) riceve la cattedra presso il prestigioso collegio maschile di Welton, nel Vermont.
Si tratta di un istituto molto tradizionale, in cui l’ordine e la disciplina sono in cima ai doveri di ogni studente e di ogni professore. Tuttavia, Keating non ha alcuna intenzione di seguire le regole, così propone ai suoi studenti un metodo di studio rivoluzionario.
La necessità dell’apprendimento deve andare di pari passo con la conoscenza della vita e di tutte le sue sfaccettature. Alla base della sua filosofia c’è il concetto di “cogliere l’attimo”, ovvero di sfruttare ogni occasione per vivere al meglio e crescere.
Tra gli studenti che vengono maggiormente affascinati dal credo del professore, c’è l’introverso Neil Perry (Robert Sean Leonard), un diciassettenne da sempre condizionato dal padre autoritario. L’uomo, infatti, gli impedisce di esprimere e vivere le sue passioni, tra cui quella per il teatro.
Nel frattempo, spinti proprio dagli insegnamenti di Keating, altri studenti, tra cui Todd Anderson (Ethan Hawke) decidono di fondare la Setta dei Poeti Estinti. Si tratta di un gruppo che rende omaggio all’amore attraverso la lettura dei più grandi autori.
Nonostante il successo tra i ragazzi, per il professore non sarà affatto facile contrastare l’anima fortemente conformista dell’istituto. Chi lo dirige è, infatti, assolutamente contrario ai suoi metodi di insegnamento.
La battuta “O Capitano, mio Capitano!”, tratta da una poesia di Walt Whitman è presto diventata la carta d’identità di questo splendido film. Il suo obiettivo è quello di raccontare la lotta quotidiana dei protagonisti contro un mondo che, non solo, non gli appartiene, ma che fa di tutto per contrastarli se non, addirittura, abbandonarli.
Si tratta di una vera guerra generazionale tra padri e figli, in cui la felicità viene spesso sopita da strati di dolore e sofferenza. È un film toccante, appassionante, coinvolgente e significativo che ogni adolescente dovrebbe guardare per cambiare il proprio sguardo sulla vita.
Agli Oscar, L’attimo fuggente ha ottenuto quattro candidature e la vittoria nella categoria miglior sceneggiatura.
MONA LISA SMILE (2003)
Questo film è stato considerato la risposta al femminile a L’attimo fuggente. La protagonista, infatti, è l’insegnante Katherine Watson (Julia Roberts) che, negli Stati Uniti del 1953, riceve il prestigioso incarico di insegnare presso la scuola femminile del Wellesley College, nel Massachusetts.
Katherine è una donna anticonformista e dagli ideali riformisti, pertanto dovrà presto scontrarsi con una società e una scuola conservatrici, profondamente razziste e perfetto simbolo dell’apice del maccartismo.
Tuttavia, l’insegnante non si scoraggia e davanti alle sue studentesse provenienti dalle classi benestanti del Paese, cerca di cambiare il loro punto di vista. I suoi innovativi metodi fanno breccia nel cuore delle sue allieve, ma non sarà per niente facile cambiare la mentalità all’interno dell’istituto.
Il film è diretto da Mike Newell e scritto da Lawrence Konner e Mark Rosenthal e racconta una storia appassionante e coinvolgente. Tuttavia, al contrario di quanto visto in L’attimo fuggente, qui è la tematica ad avere la meglio sui personaggi, i quali non vengono analizzati e approfonditi a dovere.
Rimane, in ogni caso, un fulgido esempio di quanto il cinema adolescenziale possa regalare film interessanti e imperdibili da vedere e grazie ai quali conoscere una realtà spesso troppo poco affrontata e raccontata.
MEAN GIRLS (2004)
Dinamiche scolastiche, seppur molto diverse dal precedente film, in questa pellicola diretta da Mark Waters e scritta da Tina Fey.
La protagonista è la quindicenne Candy Heron (Lindsay Lohan) che, dopo essere cresciuta in Africa con i genitori ricercatori zoologici universitari, torna in America e si iscrive alla High School di North Shore. Dopo l’esperienza all’estero, per la ragazza si apre un mondo completamente nuovo, in cui dovrà fare i conti con i difficoltosi rapporti con le altre ragazze della scuola.
Anche in questo caso si tratta di un vero cult del genere adolescenziale, in cui vengono trattati temi classici del cinema giovanile. Dall’accettazione della diversità al diffuso conformismo dei ragazzi, la protagonista dovrà combattere con forza e determinazione per imporre e mantenere la propria personalità.
LADY BIRD (2017)
Un’altra adolescente tormentata è al centro delle vicende di questo film diretto da Greta Gerwing.
La storia è ambientata nel 2002 e vede protagonista Christine McPherson (Saoirse Ronan), una studentessa dell’ultimo anno di un liceo cattolico di Sacramento. La ragazza vive coi suoi genitori e il fratello adottivo e sogna una vita lontana, magari a New York. Attorno a lei, infatti, vede soltanto noia e ordinaria monotonia, tanto da farsi chiamare dagli amici Lady Bird.
I suoi sogni, però, devono fare i conti con la triste realtà di una famiglia in difficoltà dopo che il padre ha perso il lavoro e che può contare soltanto sullo stipendio della madre (Laurie Metcalf), infermiera. A questo, si aggiungono i rapporti sempre più difficili con gli amici e una vita sociale del tutto insoddisfacente.
Il film ha ricevuto ben cinque candidature agli Oscar e rappresenta uno spaccato reale e contemporaneo della vita di molti adolescenti. La protagonista, infatti, è tormentata dall’esistenza che è costretta a vivere e dai sogni che, essa, impedisce di far fiorire.
MIGNON È PARTITA (1988)
Torniamo in Italia con questo film diretto da Francesca Archibugi e interpretato, tra gli altri, da Stefania Sandrelli e Massimo Dapporto.
La protagonista è Mignon (Célone Beauvallet), una quindicenne francese molto sofisticata e particolare che arriva a Roma dopo che suo padre è stato coinvolto in un grave fatto giudiziario.
La ragazza va ad abitare dagli zii, ma non riesce ad ambientarsi alla sua nuova vita e alle persone che la circondano. L’unico che fa breccia nella sua diffidenza è il cugino tredicenne Giorgio (Leonardo Ruta), con cui Mignon condivide la passione per i libri. Il ragazzo si innamorerà follemente della cugina, ma terrà per sé il segreto, incapace di confessarlo a lei o a qualcun altro.
In maniera molto delicata, questo film tratta il tema dei primi amori tra adolescenti. Inoltre, si sofferma e analizza il problema dell’incomunicabilità tra generazioni e il percorso, irto di difficoltà, che i ragazzi devono affrontare per crescere.
Mignon è partita ha riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica, tanto da essere stato premiato con cinque David di Donatello nel 1989.
NOI SIAMO INFINITO (2012)
Il protagonista di questo film scritto e diretto da Stephen Chbosky è Charlie (Logan Lerman), un ragazzo dal carattere chiuso e introverso che non riesce a fare amicizia con i suoi coetanei.
Un giorno, però, incontra a scuola Sam (Emma Watson), una ragazza che frequenta l’ultimo anno e il suo fratellastro Patrick (Ezra Miller). Tra loro nasce subito un’amicizia, ma Charlie scoprirà presto di provare ben altro per Sam, andando incontro a diversi problemi che lo faranno sentire ancora più confuso.
Si tratta di un film sui tradizionali problemi dell’adolescenza, dalla capacità di instaurare rapporti con gli altri ai primi amori e sulle scelte che questi, spesso, spingono i ragazzi a fare.
L’adolescenza viene descritta come un periodo difficile, in cui il cambiamento è inevitabile, ma non sempre esso può essere controllato e gestito al meglio.
La conseguenza di ciò è la difficoltà ad affrontare sentimenti ed emozioni come il dolore e la sofferenza, soprattutto per giovani sensibili come, appunto, il protagonista del film.
PITCH PERFECT (2012)
Gli adolescenti al cinema sono spesso protagonisti di una spasmodica ricerca dei propri sogni, come in questo film diretto da Jason Moore che racconta la storia della giovane Anna Kendrick.
La ragazza si è appena iscritta alla Barden University, ma vorrebbe lasciarla presto per inseguire il suo sogno e trasferirsi a Los Angeles per diventare una DJ. I suoi piani, però, si complicano nel momento in cui Anna entra a far parte del gruppo di cantanti le Bellas, capitanate da Aubrey (Anna Camp).
L’esperienza non comincia nel migliore dei modi, perché la ragazza non riesce ad affiatarsi con le compagne. Anna, così, si deve impegnare molto per trovare l’equilibrio che possa permetterle di sfruttare appieno l’esperienza e di puntare a partecipare all’annuale campionato nazionale di cori tra college, in programma al Lincoln Center di New York.
Primo capitolo di una trilogia, Pitch Perfect racconta, a ritmo di musica, le difficoltà dell’adolescenza e l’inseguimento dei sogni che ciascun ragazzo custodisce dentro di sé. È, però, anche una storia di amicizia e di rapporti personali, sottolineando quanto, spesso, sia difficile per i ragazzi confrontarsi e trovare un compromesso soddisfacente per tutti.
RAGAZZE INTERROTTE (1999)
Questo film è tratto dal romanzo autobiografico di Susanna Kaysen ed è diretto da James Mangold.
La storia è ambientata alla fine degli anni ‘60 e vede protagonista Susanna (Winona Ryder), una ragazza che ha un pessimo rapporto coi genitori e che sfoga in un diario tutte le sue frustrazioni. Un giorno, la giovane viene coinvolta in un grave incidente che costringe i genitori a chiederne il ricovero in un ospedale psichiatrico.
Qui le viene diagnostico un disturbo della personalità e Susanna vedrà i genitori allontanarsi sempre di più. All’interno del centro, inoltre, la ragazza dovrà vedersela con le altre ospiti, tra cui spiccano la sociopatica Lisa (Angelina Jolie), la ricca e viziata Daisy (Brittany Murphy) e Polly (Elisabeth Moss), una ragazza ancora vittima di traumi passati. La convivenza tra le ragazze non sarà per niente facile.
Con grande maestria ed equilibrio, questo film analizza e approfondisce un tema delicato come quello della malattia mentale. Inoltre, allarga il proprio orizzonte esplorando i rapporti sociali e interpersonali tra adolescenti e tra giovani e famiglia.
Oltre ad aver riscosso un grande successo di pubblico e critica, Ragazze interrotte ha vinto un Golden Globe e un Oscar nella categoria miglior attrice non protagonista per l’intensa e drammatica interpretazione di Angelina Jolie.
RAGAZZE A BEVERLY HILLS (1995)
Tra i film dedicati al mondo dell’adolescenza, Ragazze a Beverly Hills è uno dei più importanti classici degli anni ’90.
Scritto e diretto da Amy Heckerling, racconta le vicissitudini di due amiche, Cher (Alicia Silverstone) e Dionne (Stacey Dash). Le due, molto popolari a scuola, amano molto le feste, ma riescono anche a dedicarsi alle buone azioni.
Tuttavia, quando i voti a scuola cominciano a diventare deficitari, le due provano a rimediare sfruttando tutto il loro ascendente sui professori. Tra questi, però, ce n’è uno che non vuole sentirne, ovvero il signor Hall, così le ragazze provano un’altra strada…
Si tratta di una divertente commedia divenuta un autentico cult tra i giovani, proprio grazie ai personaggi delle due protagoniste. I loro comportamenti sono, infatti, lo specchio di una generazione per cui la popolarità tra gli amici era la cosa più importante. Tuttavia, entrambe scopriranno che non sempre le cose vanno come programmato e saranno costrette a tornare sui loro passi.
SCIALLA! (STAI SERENO) (2011)
Tornando al cinema italiano, è necessario segnalare questo film scritto e diretto da Francesco Bruni.
Il protagonista è Bruno Beltrame (Fabrizio Bentivoglio), un ex professore che ha sprecato un enorme talento per la scrittura, scegliendo di fare il ghostwriter. Per arrotondare, l’uomo impartisce lezioni pomeridiane ad alcuni liceali, tra i quali Luca (Filippo Scicchitano), uno studente con poca voglia ma con una straordinaria vitalità.
Tra i due si instaura subito un ottimo rapporto, ma presto Bruno scoprirà di essere il vero padre del ragazzo e che dovrà occuparsi di lui fino a quando la madre tornerà da un incarico in Africa.
Si tratta di una piacevole commedia che, oltre a parlare di adolescenti e del loro mondo, racconta anche le difficoltà degli adulti a imparare a essere dei buoni padri. Il film si sviluppa in un continuo alternarsi tra il punto di vista del figlio e quello del padre, tutti e due impegnati a crescere e a imparare l’uno dall’altro.
SUCCEDE (2018)
Altra interessante pellicola italiana dedicata al mondo degli adolescenti è questa diretta da Francesca Mazzoleni, alla sua seconda opera.
La protagonista è la timida e introversa Margherita, detta Meg, alle prese con un carattere molto insicuro e con l’incapacità di comunicare coi suoi coetanei. I suoi unici amici sono Tom e Olly, con i quali divide la vita scolastica all’interno di un liceo milanese, dove la ragazza incontra tante difficoltà, almeno fin quando arriva Sam, il cugino di Olly.
Il film racconta, con estrema dolcezza e delicatezza, una storia di amore e amicizia tra adolescenti e spiega quanto questi sentimenti vengano, spesso, vissuti intensamente, come se fossero l’unica ragione di vita di ogni giovane.
UN GELIDO INVERNO (2010)
Questo film diretto da Debra Granik racconta l’adolescenza drammatica della diciassettenne Ree Dolly (Jennifer Lawrence), una ragazza che deve occuparsi della famiglia dopo che il padre è finito in prigione per spaccio di droga.
Dopo quanto successo, inoltre, la madre della ragazza è caduta in depressione e non riesce in alcun modo a gestire né la grande fattoria dove la famiglia vive né i figli. In questo quadro drammatico e desolante, Ree sarà costretta a provare a rintracciare il padre che, nel frattempo, ha pagato la cauzione impegnando la loro casa.
Per la ragazza sarà un viaggio lungo e doloroso, alla ricerca di un uomo che non ha alcuna intenzione di tornare dalla sua famiglia e in mezzo all’ostilità di una comunità che non la vede di buon occhio.
Il film, drammatico e intenso, racconta l’adolescenza bruciata di una ragazza costretta a crescere in fretta e il disperato tentativo di salvare e di tenere insieme una famiglia ormai a pezzi.
Per Un gelido inverno arrivarono quattro nomination agli Oscar, tra cui quelle per il miglior film e per la migliore attrice protagonista a Jennifer Lawrence.