Il ledwall, ovvero muro a led, è una delle forme di comunicazione digitale di maggiore impatto visivo. Oggi la carta è sempre più sostituita dal digitale non solo in campo informativo, si pensi ai giornali, ma anche in ambito comunicativo, si guardi ai negozi, ai musei o alle grandi manifestazioni. Il digitale si è fatto strada conquistando gli spazi interni e con essi le vetrine, ma anche gli ambienti esterni. L’obiettivo è creare un’immagine o un video in grado di far sostare il passante davanti allo schermo a led. Il ledwall ha conquistato i professionisti: artisti, designer, architetti, consulenti e creativi riescono a esprimersi al meglio avendo a disposizione un’intera parete digitale.
Cos’è il ledwall
Come anticipato, per ledwall si intende un muro a led, ovvero uno schermo modulare costituito da un certo numero di moduli, nel gergo tecnico mattonelle. I moduli sono avvitati all’interno di una struttura detta cabinet e le giunzioni non sono visibili a occhio nudo. La parete video si presenta, quindi, come un unico elemento continuo dalle dimensioni più varie.
Componenti del ledwall e differenze tra i tipi di led
Il ledwall si contraddistingue per la presenza di quattro elementi chiave. A seconda delle caratteristiche di questi elementi il risultato finale sarà differente in termini di efficacia e prestazioni: led, pixel, modulo e cabinet.
C’è una distinzione che è necessario conoscere quando si decide di investire su un progetto di ledwall, ovvero la differenza tra un led DIP e un led SMD.
La tecnologia DIP utilizza led cilindrici terminanti in una semisfera, utile per massimizzare l’intensità della luce. Ogni led genera un solo colore, per questo motivo in una forma triangolare si dispongono tre led separati RGB. Il DIP è consigliato per le istallazioni esterne di grandi dimensioni.
Quella SMD, al contrario, pone i tre led RGB in un’unica capsula quadrata. Riducendo la distanza tra i tre elementi si riduce anche quella tra i pixel e quindi si ottiene un’immagine finale nitida e ad alta risoluzione. Questa soluzione si applica solitamente negli ambienti interni.
La scelta tra le due opzioni dipende, quindi, in primis dal luogo in cui si intende porre il progetto. Qualsiasi sia la necessità, però ci sono aziende pronte a soddisfarle, offrendo vari servizi. I ledwall Macropix, ad esempio, sono in grado di offrire entrambe le soluzioni.
Gestione e costi
La gestione di un ledwall richiede l’utilizzo di appositi software. Infatti, con l’uso di strumenti indicati dalle imprese che si occupano della progettazione e dell’istallazione è possibile: monitorare i contenuti in base ai consumi video e automatizzare la luminosità in base all’orario, alla stagione o all’esposizione solare.
Il costo di un ledwall non è definibile a priori poiché il livello di personalizzazione che si può raggiungere è molto alto. Tuttavia questo tipo di dispositivo nel tempo ha visto, grazie allo sviluppo tecnologico, una riduzione dei costi operativi: i ledwall oggi consumano meno e richiedono minore manutenzione rispetto al passato, quindi esistono, oggi, soluzioni su misura per ogni budget. Uno dei fattori che potrebbe essere determinante sul costo è la distanza che intercorre tra i pixel: minore sarà la distanza, migliore sarà la risoluzione e maggiore dovrà essere l’investimento iniziale.
Ledwall speciali
Il ledwall è un dispositivo ormai diffuso in tutte le parti del mondo e in alcuni luoghi ha assunto un valore speciale. Nel globo sono sparsi, infatti, esempi di ledwall volti a creare un’autentica meraviglia nell’osservatore e consentire loro di immergersi in un’atmosfera magica o farli sorprendere con incredibili effetti speciali tridimensionali. In questi casi, la tecnologia viene usata non solo per marketing e commerciali, ma per finalità artistiche e sociali.